Il Sacro Monte di Varallo

Il Sacro Monte di Varallo, sorto alla fine del XV secolo per iniziativa del Beato Bernardino Caimi per ricreare sulle Alpi i luoghi della Palestina, rappresenta l'esempio più antico e di maggior interesse artistico tra i Sacri Monti. Rinominato anche “Nuova Gerusalemme” da S. Carlo Borromeo, che diede nuovo impulso all’opera, il complesso di oltre cinquanta edifici necessitò di ben due secoli per essere costruito. La visita al Sacro Monte è un viaggio attraverso gli episodi più emblematici della Bibbia che può iniziare dalla cappella di Adamo ed Eva per passare all’Annunciazione e agli episodi della vita di Cristo, culminanti nell’alta drammaticità della Passione, espressa nei diversi episodi che raccontano le ultime ore del Cristo sulla terra fino alla Resurrezione. Le rappresentazioni sono tra le più vivide della storia dell’arte cristiana: la narrazione si svolge, infatti, tra 45 cappelle, isolate o inserite in architetture più articolate, e viene portata in scena da 800 statue in legno e terracotta policroma a grandezza naturale e più di 4000 figure a fresco. Fra gli artisti più importanti che hanno lavorato a Varallo c’è Gaudenzio Ferrari, che collaborò con il fondatore ad avviare il Sacro Monte: sua è la grandiosa cappella della Crocifissione.
Sacro Monte di Varallo, facciata dell'abbazia
Varallo, rappresentazione di una scena biblica
Varallo, Adamo ed Eva in Paradiso

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